lunedì 25 aprile 2016

Quattro giorni fuori dagli schemi

Sono tornata a Padova dopo quattro giorni passati a casa con i miei genitori, mia sorella e i miei nipotini. Che dire?
Penso sia stato il rientro a casa più sereno da quando ho cominciato a studiare all'università. Mi sono goduta questi giorni, un po' in tutti i sensi. Ho accettato le attenzioni che mi sono state date, facendone tesoro ( lo so che ho 21 anni, ma a tutti fanno piacere un po' di  coccole, nonostante l'età giusto?). Ho voluto creare un' atmosfera abbastanza serena, e ciò ha portato come conseguenza quella di adattarmi con il menù proposto dalla mia famiglia, senza troppi "no" o " questo non lo mangio perchè...", " questo è troppo calorico". Ok, ci sono stati momenti in cui ho dovuto dar voce a tutti i pensieri che avevo in testa, dalla mia paura costante di prendere troppo peso, all'idea di aver mangiato troppo, alla fame nervosa continua che sento, alle mie voglie insensate.
Ho passato molto tempo con i miei nipoti, costatando che loro erano, sono e saranno sempre la mia forza per andare avanti, perchè loro si meritano di avere una zia e madrina sorridente, in salute, e non sempre sull'orlo di pianti come mi hanno vista da quando sono nati.
Penso che loro abbiano sofferto a causa mia, o meglio della mia malattia e del lungo periodo che ho passato in clinica ( loro sapevano solo che non stavo tanto bene, che avevo spesso mal di pancia e per questo non mangiavo gli stessi piatti delle altre persone, per questo dovevo pesare tutto, dal pane, al riso, alla carne e far cuocere sempre tutto da parte senza un goccio di condimento perchè era come il diavolo per me, ammetto che ancora oggi l'olio mi inquieta parecchio. Pensavano che mi facessi curare per il mio mal di pancia e che tornata sarei stata sempre bene). Loro si sono aspettati e si aspettano ancora questo, e non voglio deluderli, perchè sono la mia ancora di salvezza.
Quindi con il cibo è andata abbastanza bene, ho mangiato sì, qualche volta cose che mi agitavano parecchio e mi facevano vedere enorme allo specchio, che mi provocavano pensieri catastrofici, ma ho cercato di stare nel presente e assaporare quel momento di vita che quì a Padova non posso avere. Certo, quà posso avere tante altre possibilità, ma non con la mia famiglia.
Poi ho cercato di studiare un pochino, ma i risultati non sono stati un granchè. Ho preferito passare tempo in compagnia dei miei genitori, e quando loro erano a lavoro venivo attratta da altre attività o ero presa da altri pensieri.
Insomma sono state giornate piacevoli, nonostante il dca.
Da domani si riparte con la solita routine. Lezioni, lezioni e studio, studio, studio.
Buon inizio settimana!
Pulce


2 commenti:

  1. mi fa piacere leggere di te che riesci a staccare...tenerissimo il pensiero dei nipotini e di quello che credono tu abbia...
    come vedi quando meno te l'aspetti riesci a godere...

    un abbraccio

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  2. Ciao Pulce, sono molto contenta che i giorni passati in famiglia siano stati sereni e ti abbiano dato la carica per tornare a Padova e vivere al meglio l'università.
    Sei stata bravissima a non permettere al dca di interferire, e pazienza se non hai studiato quanto avevi programmato... c'erano cose più importanti da fare, giusto? ;)

    E' commovente l'amore per i tuoi nipotini che si respira in questo post... è meraviglioso che ti diano la forza di lottare sempre, ma ricorda che questa battaglia è soprattutto per te, non (solo) un dovere ma uno stupendo percorso di rinascita.
    Sono certa che i bimbi vogliono una zia in salute, ma anche sorridente, felice e realizzata... non sanno cos'è un dca, ma la differenza tra la Fabi degli anni scorsi e la Fabi di oggi la percepiscono eccome!

    Un bacino e buona settimana anche a te <3

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