giovedì 19 novembre 2015

La presa di coscienza

Apro l'agenda e leggo...
Villa Margherita, 27 gennaio 2015

Le giornate qui sono pesanti,
oggi a gruppo psico-educazionale abbiamo parlato di iperattività.
E dopo lo spuntino che prevedeva una fetta di torta della nonna, sono scoppiata a piangere;
ho capito quanto c***o ci sono dentro, fino al collo.
Iperattività, solo più questa ci mancava. Ma è come una droga per me.
Cammino e cammino, sotto i mie piedi e sotto quei passi macino chilometri.
Sotto quelle camminate anestetizzo il dolore e i pensieri. L'ansia diminuisce... fino a raggiungere il suo apice poco dopo esser rientrata in stanza e allora? Devo uscire nuovamente a camminare, a sfogarmi.
In un certo senso ogni volta che esco a bruciare calorie penso che devo farlo perchè è l'unico modo per non ingrassare di troppo... già aumento facendo così, figuriamoci se dovessi stare ferma. E poi quando cammino perdo il senso del tempo. Quando mi accorgo di essere come un criceto che gira nella sua ruota senza una tregua, divento consapevole che così facendo vado contro a quello che è uno scopo del ricovero: riprendere peso.
Ma camminare è diventato un obbligo, prima e dopo i pasti... prima per far spazio alle pietanze troppo elaborate per me, e dopo per digerire i mattoni mandati giù.
Non importa se fuori si gela per il freddo, se piove, io devo camminare, niente mi ferma.
E così capisco quanto sono immischiata in questa merda di malattia... troppo.
E scendono solo lacrime. Mi sento impotente.
E' un segreto che condivido solo con il boschetto, scena dei miei atti controsenso.
Un giorno forse andrà meglio... mi sento solo un burattino guidato da una forza maggiore.




5 commenti:

  1. <3
    Io impazzisco se non posso fare almeno un'ora di ciclette al giorno. Ma ho attraversato periodi in cui salivo a pedalare appena avevo anche cinque minuti liberi. Al liceo mi capitava di cominciare a pedalare alle due e smettere alle sette, per poi riprendere dopo "cena". Studiavo e intanto pedalavo, mi faceva sentire più tranquilla, sapevo di non stare perdendo tempo e pensavo ossessivamente alle calorie che anche pochi minuti di ciclette mi permettevano di bruciare.
    Ora va un po' meglio, ma comunque se non riesco a fare il mio movimento quotidiano mi viene subito l'ansia, è davvero brutto.
    Però anche se non possiamo liberarci di alcuni comportamenti secondo me possiamo imparare a "limare" gli aspetti più malati.
    Ti abbraccio forte!

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  2. Rivedo la vecchia me in ciò che hai scritto... Dio, quante ore ho passato sulla cyclette o a camminare, perfino di notte. Schiavitù. Dovevo farlo, non avevo scelta.
    Concordo con Euridice, il comportamento può essere controllato. Io, però, credo che quello sia solo il primo step. Ad un certo punto impari ad ascoltare il tuo corpo, a capire quando ha bisogno di una tregua... E ti muovi per farti del bene, non per farti del male... Lo fai per dare qualcosa in più al tuo corpo (più forza, più flessibilità) e non per TOGLIERE... Io ci penso sempre : non importa se ci metterò una vita a mettere su culo perché ciò che faccio mi fa stare bene. Non è un obbligo, è un piacere, e gli eventuali risultati fisici sono un qualcosa in più!

    P.s. anni passati a voler dimagrire e ora mi lamento del fatto che vorrei avere un sedere più sporgente ahahah chi lo avrebbe mai detto?

    P.p.s. avere dei "rest days" ora mi sembra indispensabile... Prova a staccare, ogni tanto. Se non vuoi evitare di camminare, cerca almeno di farlo in un'altra ottica : una volta alla settimana fai una passeggiata rilassante, guardandoti attorno e soffermandoti su cose belle anziché sul consumare. Consumerai conmuqnue calorie, ma non ti consumerai il cervello, almeno ;) è un primo passo, no?

    Un bacio :*

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  3. Ciao Pulce!
    Concordo con tutti e due i commenti precedenti. Adesso ti sembra impossibile non poter fare km e km di camminate, cyclette, sport, bruciarebruciarebruciare.
    Ma, lo sai anche tu, è la malattia.
    Lo sport fa benissimo, ma non quando arrivare a certi livelli. È un disturbo ossessivo-compulsivo, è solo una conseguenza. E purtroppo penso sia anche "accentuato" dal fatto che sai che stai ingrassando - o che devi ingrassare.
    Sicuramente andare a togliere un po' di questi km sarà un obiettivo, non perché camminare faccia male - camminare è l'attività più adeguata a noi, siamo fatti per camminare - ma perché non ascolti il tuo corpo, ascolti solo quella Vocina. Ed è la Vocina che bisogna eliminare, non la camminata.

    Dai Pulce, che sei tanto forte!

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  4. Villa margherita...dovevo entrarci anche io poi all' ultimo mi sono rifiutata.
    37 anni 19passati a combattere.
    Lo sport mi ha consentito di riprendere a mangiare,di occupare il tempo.quando mi sentivo sola . Col passare degli anni é diventato un incubo. Mi ha tolto tutto...svaghi,conoscenze,tempo con la famiglia.sono arrivata a perdere quasi il lavoro.
    Salvati finché puoi...poi sarà sempre peggio. Non trovare inutili stratagemmi x giustificare l'attività compulsiva...Prendila di petto subito e combatti

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  5. Ragazze grazie per aver lasciato il vostro commento... si può notare come stiamo passando la stessa cosa, ma siamo in fasi diverse... io spero davvero che tutto possa andare un giorno a posto.
    Vi abbraccio forte una ad una...

    ps. Anonimo, sei ancora in tempo. un abbraccio

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